LA STANZA 22
Supernatural
Dopo L'ULTIMA MELA mi sono chiesto: La notte è giovane, perché non raccontarvi un'altra storia.
Io non sono mai stato in un Albergo, vorrei veramente visitare alcuni Alberghi. Beh, quando ero piccolo, avevo una certa paura dai Alberghi. I Alberghi sono grandi con stanze numerate e ogni stanza ha una propria storia da raccontare.
Salve, oggi vi racconto, come una notte, in un Albergo, cambia in un incubo.
Il racconto di oggi si intitola:
LA STANZA 22
Un giorno andai in un Albergo a tre stelle, chiamato "HOTEL MORTIS". L'albergo mortis si trova in un villaggio, vicino a Chicago. Da quanto ho sentito parlare in giro, la sua reputazione è ottima. Entrai nel edificio, andai alla reception e vidi una donna con capelli lunghi neri e gli occhi verde splendenti. <Come posso aiutarla, Signora...>, la donna si interrompe per capire con chi stava parlando. <Mi chiamo ANNA MARTIS e ho prenotato una stanza online, per una notte>, gli risposi immediatamente. <Certamente, ecco la chiave della sua stanza, signora MARTIS e le auguro una buona serata!>. La ringraziai ed entrai nell'ascensore. <Potrei salire insieme a lei, bella signora??>. Sentì una voce morbida e gentile indietro di me e cominciai a girarmi lentamente. D' avanti a me stava un uomo alto, bello con capelli castagni e portava un mantello nero, per la luce blu scuro dell'ascensore, non capì bene il colore dei suoi occhi. <Certamente, perché no!!>, risposi io. Quando lui entrò, avvertì un certo brivido sulla schiena. <Beh, qua io esco, buona serata signora>, disse con la voce gentile. <Anche a lei signor...>. E prima che gli potessi chiedere il nome, lui scomparì. Lui era sceso sul secondo piano ma io dovevo ancora salire due piani. Finalmente uscì dall'ascensore, per la sua luce blu, ho avuto mal di testa. Ora restava solo trovare la mia stanza. Non è stato poi cosi difficile, perché alla mia destra c'erano le stanze con i numeri pari e alla sinistra dispari. Siccome 2; 4; 6; 8; 0 sono numeri pari, 1; 3; 5; 7; 9 sono dispari e il numero della mia stanza è 22, l'ultima cifra 2, quindi la mia stanza si trova a destra. Quando inserì la chiave, ricevetti un messaggio anonimo sul cellulare. "DO NOT OPEN THE DOOR", diceva il messaggio. Lo ignorai e siccome la batteria era scarica, lo spensi. Dopodiché sentì di nuovo la tenere voce indietro di me, credevo che fosse l'uomo che ho conosciuto nell'ascensore, mi girai ma stavolta non c'era nessuno d'avanti a me. Ora il brivido era così forte che, per un certo momento non riuscivo a muovermi. Ripresi il coraggio, aprì la porta, andai dentro e chiusi velocemente la porta della stanza. Ero stanca e credevo che era solo la mia stanchezza. La mia stanza non era poi così male, era grossa e il bagno era anche enorme. Il colore delle pareti della stanza, erano di un color grigio chiaro. C'era un letto enorme in mezzo alla stanza e all'indietro c'era una grossa finestra. Tutto era apposto ma fuori dalla finestra c'era un panorama agghiacciante. Alla sinistra c'erano tanti alberi, sembrava come se fossi in una foresta e alla sinistra un campo di coltivazione abbandonato con uno spaventapasseri in mezzo al campo. Mi sono sdraiata sul letto e ho cominciato a pensare, cosa mi fosse capitato fuori dalla porta della stanza. Volevo sapere più sull'albergo, quindi ho ricercato sull'internet. Il commento di tutti gli ospiti era lo stesso, l'albergo è fantastico, bello, ect...
Dopo qualche ricerca trovai una vecchia notizia sull'albergo MORTIS e parlava proprio sulla stanza 22.
09.02.1992, un uomo, di nome HABIB GOHER, si suicidò alle 22.00, era stato il primo ma non l'ultimo e ogni anno muoiono altri, proprio alle 22.00.
Spensi il Laptop. Ora, era tutto silenzioso come la morte, così silenzioso, da sentire il mio cuore che batteva fortemente. All'improvviso ricevetti di nuovo un messaggio, pensai di aver spento il cellulare. Il brivido era dappertutto, presi il cellulare, lo accesi e vidi il messaggio:
Oggi è il 09.02.2017 e sono le 21.00. Hai ancora un ora per andar via. Sbrigati, il tempo scorre"TIC TOC TIC TOC".
Buttai il mio cellulare lì, uscì fuori dalla stanza e corsi verso l'ascensore. Ad un certo punto la distanza tra stanza e il ascensore era diventato infinito, pensavo di non raggiungerlo più. Quando entrai nell'ascensore e cliccai il tasto, per l'uscita.
Finalmente la porta si aprì, ed era stato l'ultimo"FINALMENTE"che usai nella mia vita. D'avanti a me, c'era una porta con un numero scritto sopra, "22"era il numero. Stavo lì, ferma, di fronte alla porta e mancava solo un minuto alle 22.00. Sentì dei passi provenire verso di me, era l'uomo dell'ascensore.
<Come ti chiami??>, mi domandò.
<Anna M..Martis, e tu>.
<HABIB GOHER>.
Non vi preoccupate, sono ancora vivo. Ma controllate i alberghi, prima di passarci la NOTTE.
😉😉😉😉😉😉😉😉😉😉
ALLA PROSSIMA....
le tue storie sono belle
RispondiEliminagrazie, spero che piacciano anche agli altri.
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